SCHUTZ Jürgen
Dortmund (Germania Ovest), 1.7.1939
m. 1,77 – kg.77
Mezzala
Esordio: 15.9.1963 – Bari – Roma 1-3.


 

Stagione             Serie       Pres.      Reti

1963 -64              A          15         5
1964- 65        Messina
1965- 66         Torino
1966- 67              A            6         1



Totale                              21          6

Tra i primi tedeschi scesi in Italia nel dopoguerra, fortemente voluto dalla Roma per le sue qualità di centrocampista d’attacco. Una volta tesserato non mantenne in pieno le promesse germaniche, restando un po’ un atleta “misterioso”, e fu silurato presto, anche in seguito ad alcuni problemi a un menisco, prima al Messina (a novembre) poi al Torino, per tornare di nuovo nella capitale per un’ulteriore annata, troppo chiuso da Peirò. In patria giocava con il Borussia di Dortmund, ma era cresciuto nell’Urania, sempre di Dortmund. A Roma fu al centro di gustose e divertenti storielle. Le sue lamentele erano tante, ad esempio, voleva giocare da centravanti e invece veniva relegato spesso al ruolo di seconda punta, con il numero undici sulle spalle, numero che cominciò ad odiare con tutte le sue forze. Poi soffriva molto il caldo. A Bari, all’esordio non ne azzeccò una. Qualche giorno dopo confessò a Mario Pennacchia di aver ritrovato la forma e affermò:”Ja, ja, adesso gol per divertire”. Conosceva solo poche parole d’italiano. Con condizioni climatiche migliori non migliorava e si cominciò a parlare di bidone. Poi fu schierato punta centrale, il suo sogno, una sconfitta clamorosa a Bergamo, e in prima pagina “Il Corriere dello Sport” titolo:”Schutz mangiagol”! L’allenatore Foni era l’unico a difenderlo, ma lui continuava a oscillare tra il 4 e il 5 in pagella. Non aveva né telefono e né televisione, l’unico diversivo era fare passeggiate. Da un ritiro di Fiuggi affermò:”Fiuggi gut”, c’era molto fresco. E così ruppe il ghiaccio e segnò in Coppa U.E.F.A.,  a casa dell’Hertha di Berlino, all’epoca squadra molto modesta. Sembrava sul punto di decollare, ma fu messo da parte da Mirò. Passato al Brescia ci segnò un classico gol da ex, per la disperazione di Oronzo Pugliese. Tre partite in Coppa Italia; cinque presenze e cinque reti in Coppa U.E.F.A..

 

 (Alberto Pallotta e Angelo Olivieri)

 

 

"MAGICA ROMA - storia dei 600 uomini giallorossi"

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