PRUZZO Roberto
Crocefieschi (GE), 1.4.1955
m. 1,78 – kg.70
Centravanti
Esordio: 1.10.1978 – Verona – Roma 1-1.

 

Stagione             Serie       Pres.      Reti

1978 - 79             A          29         9
1979 - 80             A          28       12
1980 - 81             A          28       18
1981 - 82             A          26       15
1982 - 83             A          27       12
1983 - 84             A          27         8
1984 - 85             A          21         8
1985 - 86             A          24       19
1986 - 87             A          19         4
1987 - 88             A          11         1



Totale                              240    106

Il massimo bomber giallorosso di tutti i tempi, 106 gol in dieci stagioni, tutte con gironi a sedici squadre. Gaetano Anzalone lo acquistò dal Genoa per la cifra record (per allora) di tre miliardi di lire. Non aveva un fisico propriamente atletico e neanche una grande statura, ma riusciva ad accarezzare la palla di testa piazzandola dove voleva. Pochi come lui nella storia del nostro calcio. Lento, alle volte irritante, ma molto sornione, il difensore si distraeva un secondo ed era la sua fine. Gol a grappoli per un capocannoniere di razza, vincitore per ben tre volte della classifica marcatori. “Lode  a te Roberto Pruzzo…” si cantava o anche “E dai Roberto facci un gol, la curva sud te lo grida in coro, e dai Roberto facci un gol!”. Pruzzo o’ rey, uomo d’area di rigore implacabile. L’uomo dai cinque gol segnati in un’unica partita (anche se due su rigore), all’Avellino, nel campionato 1985/86 (con tanto di saluto, a mano aperta, da parte di Antonello Venditti da New York). Record di tutti i tempi, insieme a Meazza e Gabetto, in un torneo a 16 squadre. Studiavo all’università “La sapienza”, alla facoltà di Scienze Politiche. Ricordo che i muri erano sempre tappezzati da foto del Nicaragua, immagini del “Che”, volti di Carlo Marx… Il lunedì seguente quell’impresa calcistica, un poster-collage con i volti del bomber e di Sylvester Stallone recava questa scritta:”Rambo 3, Rocky 4,… Pruzzo 5”. Anche i “Compagni” più convinti avevano dedicato uno spazio al goleador. Quanti gioielli di balistica! Dalla rete in rovesciata alla Juventus, all’ultimo minuto, al colpo di testa su tacco di Falçao; dal gol al Liverpool  a tante triplette. Era divertente assistere alle sue partite, i primi venti minuti veniva osannato, poi, se non segnava, piano piano la gente cominciava a spazientirsi, a vederlo nella sua sonnolenza, svogliato e anche infastidito, polemico e nervoso… “A Robè, cammini che me pari Nonna Papera…”; “A Robè, oggi n’ è giornata, io te sostituirei cor roscio…”, ma quando ormai la speranza stava per essere davvero l’ultima e quindi pronta a morire, eccolo mettere in rete il pallone con qualche sua acrobazia. E tornava ad essere il bomber! Personaggio schivo e introverso, ha giocato solo sei partite in nazionale A. Forse, con un altro carattere avrebbe avuto più fortuna anche in azzurro. Passato alla Fiorentina, fu decisivo un suo colpo di testa in uno spareggio U.E.F.A. per dare un dispiacere alla sua ex squadra. Quarantotto partite e ventidue gol in Coppa Italia; Sette presenze e cinque reti in Coppa dei Campioni; tredici partite e sette gol in Coppa delle Coppe; sette presenze e tre reti in Coppa U.E.F.A..

 

 (Alberto Pallotta e Angelo Olivieri)

 

 

"MAGICA ROMA - storia dei 600 uomini giallorossi"

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