PRATI Pierino Stagione Serie Pres. Reti
“Pierino la peste”, ripudiato da Buticchi al Milan, che lo accusava di mangiare pane a tradimento, e la Roma volò al terzo posto del campionato, con le sue quattordici reti, le strategie del barone Liedholm, le percussioni di Francesco Rocca. Era il 1974-75, stagione che molti hanno ricordato fino all’inizio degli anni ’80 come anno d’oro. La Lazio giocava con lo scudetto cucito sulle maglie. Figlio di operai, cominciò a giocare come portiere, più per costrizione che per vocazione, erano gli amici a relegarcelo, lo vedevano troppo magrolino. Con il Milan ha vinto tutto il possibile, anche il titolo di cavaliere della repubblica. Idolo dei tifosi per due stagioni, fischiato nella terza e ultima, Prati arrivò troppo “sfruttato”, ma ciò nonostante ebbe la gioia di essere richiamato in nazionale da Fulvio Bernardini. Autore di gol spettacolari, impossibili quanto decisivi, fu paragonato da molti a Guaita. Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi. Concluse la carriera al Savona, dopo aver rifiutato un trasferimento negli Stati Uniti. Da un 45 giri di Silvestri:”Pierino la peste ve lo faceva apposta, un giorno ha detto basta, a Roma vojo annà! Pierino la peste adesso è romanista, da Roma nun se sposta, e chi lo fa spostà!”. Diciotto partite e dodici gol in Coppa Italia; quattro presenze in Coppa U.E.F.A.. (Alberto Pallotta e Angelo Olivieri) |
"MAGICA ROMA - storia dei 600 uomini giallorossi"